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André Barbault: la logica magica dei cicli planetari.

Una figura che mi ha particolarmente affascinato in questi ultimi due anni e mezzo è quella di André Barbault, francese, classe 1921. Si può dire che sia stato uno dei più grandi studiosi di astrologia del secolo scorso, approdato alla materia a 14 anni, grazie all’interesse del fratello maggiore Armand, che gli mostrò le prime mappe del cielo. Barbault ha passato la sua vita a studiare i cicli planetari, applicandosi nella lettura degli avvenimenti del mondo, approfondendo soprattutto quella che viene chiamata Astrologia Mondiale. Famoso il grafico che mostrava, attraverso l’ICP (indice ciclico planetario), come il 2020 fosse uno dei picchi più bassi degli anni 2000 e tutti noi, che ci occupiamo di astrologia, eravamo lì, a gennaio 2020, con occhi e orecchie tesi, per vedere che cosa effettivamente sarebbe successo, come si sarebbe espressa la triplice congiunzione in Capricorno di Plutone, Saturno, Giove con Marte, a fare da miccia alla ‘bomba planetaria’.


Qui sopra il grafico che mostra l'andamento dell' ICP (indice ciclico planetario) con alcune indicazioni sugli ingressi di Plutone e Saturno nel Capricorno e sulle congiunzioni del 2020 (dall'articolo di Francesco Faraoni del 28/03/19)


Barbault è mancato il 7 ottobre 2019, sei giorni dopo il suo 98° compleanno, senza poter assistere all’avverarsi delle sue previsioni. Pazzesco, ho pensato, gli mancava così poco per toccare la veridicità di un momento così potente, apice dello studio di una vita, immagino cosa avrebbe potuto significare per lui vedere materializzarsi in un evento di tale portata, le sue profonde intuizioni, ma evidentemente il suo ciclo di vita era alla congiunzione finale; è il destino che tocca tutti, probabilmente quello di rimanere con un conto aperto per tornare in cicli successivia completare l’opera!


Dal momento in cui ho visto la sua 'profezia’ avverarsi, ho iniziato a frugare nel web, alla ricerca di documenti video, oltre al suo libro I cicli planetari nella storia mondiale – prospettiva astrologica sul XXI secolo, per capire meglio chi fosse, per ascoltare dalla sua viva voce quale era stato il percorso, chi era e come era riuscito ad entrare così accuratamente in ascolto di questo mistero che è il Cosmo, un infinito miracolo che da millenni l’uomo interroga, alla ricerca di risposte alle sue mortali domande.



L’astrologia, studiata ed applicata seriamente, è una combinazione di dedizione analitica e di pazienza, unite a curiosità, alla sete di conoscenza ed una grande intuizione.


E certamente dell’intuizione, questo uomo dal viso simpatico, dalle espressioni furbe e dagli occhi luminosi, pieni di passione, è stato enormemente provvisto. In diverse interviste, nelle quali spiegava, con l’entusiasmo di un bambino, in quale modo era arrivato per caso a questa antica disciplina, Barbault fa cenno al pianeta dell’intuizione e del pensiero geniale, Urano, che nel suo cielo di nascita è effettivamente molto forte.


Sono nato al sorgere di un pianeta che è Urano, ho d’altra parte l’ascendente, che è il luogo dello zodiaco che sorge nel momento in cui nasciamo, in Acquario, il mio Urano è all’inizio dei Pesci, in breve ho un Urano particolarmente forte che rappresenta una predisposizione particolare a, come dire… alla psicologia (…) Bisogna credere che avevo una predisposizione uraniana a voler interpretare secondo le possibilità della storia”.



André Barbault e il suo grafico di nascita, in uno screenshot tratto da una video intervista.

In una lunga intervista video con Lynn Bell, Barbault ricorda che, tra i pianeti invisibili ad occhio nudo (Plutone, Nettuno, Urano), il primo a fare la sua apparizione nella storia dell’uomo è proprio Urano, simbolo della novità, della creatività, della creazione, dell’idea geniale. Con la scoperta di Urano, nel 1781, tutto ‘esplode’, la creatività dell’umano esplode per non fermarsi, è il tempo delle rivoluzioni sociali.

Urano è il Cielo, il padre che si unisce a Gea, la Madre Terra e si chiama Uraniala musa che presiede alla conoscenza del cosmo, patrona dell’astronomia e dell’astrologia, l’una in rapporto con il cielo esteriore, l’altra con il cielo interiore. Divinità rappresentata con un compasso e un globo, secondo l’ordine del simbolismo spaziale. Come valore diurno, di chiaro, di visibile tiene con la mano destra, sopra una gamba scoperta, il compasso, che rappresenta la misura, orientato in direzione del suolo, come per materializzare, la conoscenza. Come valore notturno, di oscurità, di profondo porta in alto, con il braccio sinistro, la sfera celeste, accostata ad una gamba velata che sta più indietro e che spiritualizza la compagnia dell’ondulata capigliatura femminile”.


Con ciò si arriva alla definizione dell’Astrologia che è una disciplina“fondata sull’intuizione filosofica dell’unità del mondo, raccomanda l’interazione fra l’Uno e il Tutto, l’uomo-microcosmo essendo simile all’universo-macrocosmo e il piccolo nel grande come il grande nel piccolo”.

Tornando al tema natale di Barbault, accanto al principio intuitivo superiore, che riassume, condensa in un punto, nella visione del Tutto, i molteplici significati simbolici (Urano nel suo grafico di nascita è in 1a casa nel visionario segno dei Pesci) c’è senza dubbio la capacità mercuriale, altrettanto ben sviluppata nel tema, che padroneggia il pensiero analitico, orizzontale, cronologico, che mette in comunicazione le diverse informazioni, che controlla, analizza e verifica scrupolosamente.


Vero è che il suo Mercurio in Scorpione in 8a casa lo agevola, di nuovo nell’esplorazione verticale, tipica dell’investigatore, essendo dotato della scorpionica capacità di vedere al buio ed in profondità, tuttavia, afferma lui stesso (sarà per via di Venere, Marte e Saturno nella disciplinata Vergine, ma anche per l’amor di perfezione bilancino con Sole, Luna e Giove congiunti nel segno) che“il pronostico astrologico deve annunciare chiaramente un avvenimento o un clima. Niente divinazione, ma un’operazione di calcolo e di osservazione che porta ad una conclusione logica”.



Planetario meccanico costruito in Cinema 4D - canale YT -Eli Bowes.


Ed è ancora il riferimento al pensiero logico, che ha portato l’uomo fin dall’antichità a cercare punti di riferimento nel movimento e nella magia stupefacente del Cosmo, a fargli dire “… Nessun punto fisso quaggiù, senza il riferimento alla volta stellata; è con l’orologio siderale che si misura il tempo che misura la nostra vita. Le ruote di questa orologeria sono ben identificate, la conoscenza di questa macchina celeste permette in tal modo di predire con esattezza il cammino dei pianeti sualla fascia zodiacale sino a raggiungere un orizzonte infinitamente più lontano. Sappiamo con certezza che il 1° gennaio dell’anno 2000 Marte si trovava ai 27° dell’Acquario e Giove a 25° del Toro, così come nel nuovo anno 3000 il primo sarà a 14° del Sagittario e il secondo a 21° della Vergine. Questa certezza è il nostro unico sostegno per l’avvenire, ma che prodigioso pilastro!”

Sì davvero un prodigio … sento e vedo, nelle parole e nell’espressione di Barbault, la stessa meraviglia che ho provato avvicinandomi a questo linguaggio, che fonde armonicamente il pensiero logico con quello magico, perchè la verità è che queste due qualità esistono, coordinate, necessarie e collaborative così come lo sono l’emisfero destro e l’emisfero sinistro nel nostro cervello.


Se questo antico sistema di (pre) Visone, alla ricerca delle corrispondenze tra il Cielo e la Terra, tra il fuori e il dentro, è andato a perdere di dignità, soprattutto a partire dal secolo del trionfo della ragione e del pensiero scientifico (come a pensare che possa esistere un solo emisfero cerebrale!) non si è mai arginata la potenza seduttrice della sua ‘idea-forza’, poichè le nozze del Cielo e della Terra sono iscritte nel cuore dell’uomo. Inoltre “l’oscurantista è soprattutto colui che non ha ancora le sue conoscenze sufficientemente sviluppate per divenire conscio della sua ignoranza”. (C.G. Jung) - Quanta verità in questa frase!


Tornando alle pre-visioni di Barbault che egli stesso mise nero su bianco nel 1998 nel libro Prévisions Astrologiques pour le nouveau millénaire (libro sopra citato, qui nel titolo in lingua originale) si trovano, nel capitolo che riguarda gli anni che stiamo attraversando, delle affermazioni estremamente interessanti:

 

Nel 2020 si potrà accusare la caduta più grande del secolo. Niente da meravigliarsi: 7 cicli su 10 sono discendenti e ciò spiega la maggiore accelerazione di caduta secolare di questo indice (…) quale crisi si prospetta? Quale pericolo è da temere? Il triplo rinnovamento ciclico che è in gioco mira in particolare all’Europa (Giove -Saturno) e ai Paesi asiatici, nello specifico la Cina che sembrava trovarsi ad una tappa importante del suo destino (…) se la Cina si jupiterizza, ossia matura e si espande in un tempo molto prospero (e forse assieme ad altri paesi asiatici, India in testa), l’Europa invece si plutonizza, ossia attraversa una vera stagione d’inferno (…) ancora una volta rischiamo di rimetterci in gioco, come presi da un brivido di negatività, penetrati da forze pesanti e oscure di natura distruttiva. Ci si può chiedere se non sia forse la Cominità Europea a doversi confrontare con una situazione difficile. A grandi linee, con il ciclo Saturno-Giove che ha inizio, il passaggio dalla congiunzione dell’anno 2000 (nascita dell’Euro) all’opposizione del 2010, ha tutta l’aria di divenire un movimento di dispiegamento economico-politico di dimensioni integrali dell’Europa geografica. Per la nostra comunità sarà forse difficile l’assimilazione del nuovo assetto nel corso di una fase involutiva che si snoda dall’opposizione alla congiunzione del 2020. Seguirà una svolta probabile di profonda revisione nel cuore del nostro continente, condannato forse a mettere una croce sull’eurocentrismo. Nessun dubbio! Il periodo migliore dell’intero secolo va dal 2025 al 2030. In un sol colpo sono riunite le migliori astralità capaci di profondere la più straordinaria dinamica ad un’umanità al vertice dell’armonia”.

 

È incredibile leggere tutto ciò proprio adesso! Il libro (sono solo 161 pagine, ma densissime e da studiare e ri-studiare, possibilmente con diversi libri di storia accanto) continua con ragionamenti che conducono alle ‘tempeste rivoluzionarie del 2061’ fino alla ‘grande esplosione del 2080’ per concludere con un capitolo sulla famosa era dell’Acquario, un passaggio di circa 2000 anni, verso il quale stiamo transitando e che chiude l’Era dei Pesci, ovvero i 2000 anni della civiltà che conosciamo, più o meno a partire dalla nascita di Cristo. Il fenomeno, noto come precessione degli equinozi, segna un ennesimo ciclo, che ‘sposta’ il punto vernale (l’Equinozio di Primavera) per fare il giro completo delle costellazioni in un grande movimento di circa 25.725 anni (Il grande anno Platonico). A tale proposito, Barbault riporta una citazione di Dane Rudhyar, dal Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale del 1930, per il quale "La probabilità che nei settantadue ultimi anni dell'era attuale, dal 1990 al 2062, vi sia un periodo di ricostruzione energetica e radicalemi sembra in ogni caso elevata. Così inizierà l'era dell'Acquario che tanti desiderano".



In questo video l'animazione dei movimenti dei pianeti del nostro sistema (espressi dai simboli) con le indicazioni degli aspetti angolari principali, sul grafico/mappa zodiacale, dal 1900 al 2020.


Alla luce di questo mistero in cui siamo immersi e che è contenuto anche nel nostro corpo/ micro-Cosmo, il mattoncino elementare che abbiamo a disposizione per osservare la realtà è davanti ai nostri occhi, è IL CICLO, osservabile a partire dal susseguirsi del giorno e della notte, e dai cicli che regolano l’attività del corpo (la respirazione, il ciclo mestruale, il ciclo circadiano, il ciclo di rigenerazione cellulare etc…).

Per Barbault il fenomeno del ciclo è archetipico. Ogni astrologo porta con sé il fenomeno, vissuto dall’inizio del mondo, di una Luna che è nuova ogni mese, che cresce, che raggiunge il suo primo quarto, che va fino all’opposizione e poi ritorna a se stessa. Il fenomeno ciclico (del cielo) è inerente alla condizione della persona. Non è possibile che l’astrologo non ne tenga conto. L’indice ciclico è un modo concreto per vedere come il sistema solare si espande o si contrae. I cicli planetari trattano della dilatazione e della ritrazione del sistema solare, quando i pianeti sono nel ciclo ascendente vedremo una dilatazione (distensione) mentre quando si avvicinano avremo dei picchi verso il basso. è l’eterna lotta tra Eros e Thanatos.

"Il ciclo è l’insieme di un movimento che ha un inizio e una fine e che passa attraverso una continua elaborazione punteggiata da tappe. Gli aspetti, che appaiono come stadi evolutivi, ciascuno dei quali si definisce in funzione del precedente e del susseguente, passando da un tempo armonico (trigono e sestile= distensione) ad un tempo dissonante (quadrato e opposizione = tensione). Riassumendo, il ciclo si distribuisce in un ritmo bipolare che anima un flusso seguito da un movimento di reflusso”.

Rimango colpita da queste ultime parole, flusso e reflusso, intuendone l’enorme portata, mai davvero compresa o realmente integrata nella coscienza umana, mentre, invece, pronunciate da Barbault, queste suonano come una consapevolezza realmente acquisita e vissuta: i suoi calcoli, gli studi e la lettura dei cicli planetari, lo fanno parlare di quello che sarà fino al 2100, come se potesse viverlo! Come se il suo appartenere al genere umano, terrestre, potesse renderlo partecipe dei flussi e dei reflussi, anche quando, per ovvi motivi, questi si verificheranno dopo la sua morte. Forse la chiave sta, ancora una volta, nell’osare immergersi in questa corrente vitale, fino in fondo, con passione, perché “Quando sei appassionato attiri le cose. Bisognava partire da una cellula per integrarla a un’altra cellula ed arrivare a raggiungere la totalità”.


Infine emana, dalla persona di André Barbault, dalla sua voce, dai suoi scritti, una tale passione ‘spassionata’ per la conoscenza dei movimenti simbolici del Cosmo, espressa nell'entusiasmo dell’audace decifrazione del nostro tempo, che pare proprio di percepire un’essenza, una sottile presenza di chi, anche dopo essersene andato, sembra riuscire a non morire mai.


Laura Giudici - Astrolau

Articolo scritto il 01/07/2022

  • In corsivo le citazioni dal libro I cicli planetari nella storia mondiale – prospettiva astrologica sul XXI secolo edizioni librarie Federico Capone e alcuni passaggi tratti da alcune video-interviste in lingua originale (fonte youtube), tradotte da me.

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