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Capricorno, fare sul serio.

Aggiornamento: 29 lug



Elemento: Terra

Dal 21 dicembre al 20 gennaio il Sole attraversa la porzione di cosmo chiamata Capricorno segno zodiacale della realizzazione nella materia. Nel nostro emisfero segna l’inizio dell’Inverno. E’ un Segno detto ‘cardinale’ poiché dà inizio ad una nuova stagione.

Il Capricorno passa dalla porta stretta del Solstizio invernale e inaugura la stagione più rigida dell’anno, portando con sé, per analogia, le caratteristiche di una Natura sottoposta a basse temperature e, quindi, costretta ad una grande concretezza ed economia. In questo tempo la vita deve optare per uno stile estremamente pratico e serio che sacrifichi tutto ciò che non è funzionale alla sopravvivenza e il Capricorno, di conseguenza, è il segno che più di ogni altro conosce il significato della parola sacrificio. I nati con il Sole in questo archetipo vivono spesso un’infanzia segnata da prove emotivamente importanti o da eventi che li costringono a prendersi, molto presto, responsabilità più grandi rispetto alla loro età. Così il Capricorno sembra essere messo a contatto fin da subito con l’inverno della propria esistenza, una stagione che tempra ulteriormente la sua immensa forza fisica e psichica, dotandolo di una naturale capacità di sostenere ogni duro allenamento.

Il Sacrificio, inteso anche come sacro ufficio, rivela tuttavia anche il cuore spirituale di questo archetipo che, non a caso è rappresentato per metà dal corpo di un Capro, animale che ben rappresenta la resistenza ad un ambiente freddo e ostile, ma che finisce con la coda di un pesce!

Questo sdoppiamento iconografico richiama la tensione, attraverso le prove e l’ambizione alla propria realizzazione nel mondo materiale, verso ciò che trascende la materia stessa. “ Anche il nostro capro di montagna, duro lavoratore, infaticabile, prudente, materialista, accorto, ambizioso, è, nel segreto del suo cuore, una sorta di mago, un ricercatore di misteri”. (Liz Greene).

Tra i simboli capricornini c’è certamente la montagna che è la sfida, lenta e costante, verso il raggiungimento della propria cima, del punto più alto di realizzazione e di osservazione del mondo, ma anche come possibilità di accedere ad atmosfere nude e rarefatte. L’ascesa capricornina è in analogia con quella del Sole che, tre giorni dopo il solstizio, ricomincia visibilmente a risalire ed inizia ad avanzare verso l’equilibrio dell’equinozio, ma è vero che ci vorrà ancora molto tempo e molta forza perché la Vita possa rigenerarsi e rifiorire.


Così il Capricorno lavora sui tempi lunghi, sulla pazienza e sulla caparbietà, il suo cammino è spesso solitario, anzitutto perché è un cammino difficile, che pochi osano intraprendere con la stessa ostinazione, poi perché richiede concentrazione e rinuncia al superfluo. L’essenzialità è la cifra di questo archetipo invernale, che può tradursi nell’essere sobrio, concreto e di poche parole.


Il silenzio è una delle dimensioni della conquista in solitaria ed attiene al ‘risparmio energetico’, ma anche alla difficoltà, tipica del segno, di riuscire ad esprimere calorosamente le proprie emozioni.

La freddezza del Capricorno, in analogia con l’essere iniziatore dell’inverno, si riflette anche nella sua reticenza nel portare in superficie la ricchezza del suo mondo interiore. Non che non abbia fragilità emotive, anzi, ma il suo cuore sensibilissimo è stato costretto troppo presto alla protezione, da non permettere di fare passi falsi. La diffidenza capricornina è proverbiale, tanto quanto il congelamento del nucleo caldo che possa sciogliersi facilmente all’abbraccio. Le note saturnine, ma anche uraniane ne fanno certamente un campione di autonomia, ma anche di strategica razionalità. Saturno è il principio di realtà, della regola ferrea e certamente del duro lavoro, perché ogni risultato è ottenuto grazie all’impegno profuso senza sconti, mentre Urano è padre della razionalità geniale, dell’autodeterminazione, alla ricerca della propria autenticità, con la medesima vocazione al fare.

In mitologia Saturno e Urano sono padri fondatori, ma anche simbolo di quella sfida alla figura paterna, magari amata, ma ingombrante oppure opprimente e dispotica, una relazione che può rivendicare, usurpare, diventare esilio penitente e infine ripetizione del potere tirannico.

Capricorno è il capo, il datore di lavoro, il manager, il politico è colui che governa, che si fa totalmente carico di grandi responsabilità, dominando dall’alto del suo potere, duramente conquistato. Ma se la deriva capricornina può arrivare ad un eccesso di controllo e di potere, l’espressione evoluta dell’accumulo di lavoro e di esperienza è certamente la saggezza. Il Capricorno è, nell’animo, più anziano rispetto ai suoi coetanei, poiché è stato costretto a strutturarsi molto presto, ma questa sua adultità precoce potrà in realtà favorire una sorta di processo inverso alla ‘Benjamin Button’ per cui potrà concedersi i piaceri di una seconda giovinezza in età matura.

“Molti fanno fatica a leggere oltre l’abito di scena e credono che il Capricorno sia proprio così, viso gelido di pietra seduto sul trono di qualche genere di potere, a mettere in riga tutti quelli sotto, ma nell’intimità cede all’infantile che è in lui, non rifiuta la coccola, riesce progressivamente a mostrare i suoi limiti e le sue fragilità: come protegge riesce anche a chiedere protezione e si concede il bambino o la bimba che troppo presto da giovane aveva accantonato”. (Marco Pesatori)


CONTATTA IL CAPRICORNO CHE E' IN TE

Quando ti prendi la piena responsabilità delle tue azioni, quando lavori alacremente per ottenere un risultato, quando impegni le tue forze e la tua resistenza in un’impresa dove conduci gli altri e sei il motore, il capo, il responsabile, verificando con pazienza la fattibilità e della concretezza delle tue azioni, quando in solitudine ed essenzialità intraprendi un cammino verso l’alto per accedere alla padronanza di te e del mondo di cui sei parte, stai attingendo al potere del Capricorno.



Noti ‘Capricorno’ rappresentano alcune caratteristiche del segno. Lo sguardo algido, autorevole e penetrante di chi ha molto vissuto e si è dovuto costruire da sé.

Il Capricorno ha l’ambizione di arrivare in alto e lo fa con dedizione, lentezza, lavoro e caparbietà, contando solo sulle proprie forze. La freddezza è necessaria per non farsi fuorviare dall’emotività e riuscire a guardare/controllare le cose dalla cima. L’ambizione va di pari passo conil suo amore per la materia e, per i più evoluti, anche con il desiderio di distaccarsene per andare verso piani più sottili.


AL DI LA' DEL CAPRICORNO C'E'... IL CANCRO!

Quando dico Capricorno devo sapere che sto parlando anche dell’archetipo opposto, ovvero del Cancro.

Ogni segno si definisce anche in relazione a ‘ciò che non è’! Quindi che cosa è Capricorno? Sicuramente tutto ciò che non è’ Cancro e viceversa!

Accade che il segno opposto possa diventare il ‘rifugio’ nel quale trovare l’equilibrio, oppure venga vissuto come ‘scomodo’ proprio perchè è ciò che dobbiamo imparare ad integrare. La marmorea capacità capricornina di affrontare la vita in autonomia e solitudine viene controbilanciata dalla necessità di essere contenuti e sostenuti nell’abbraccio materno. Cancro è il cuore morbido, sensibile e bisognoso di carezze che il Capricorno ha dovuto corazzare e nascondere in uno scrigno accessibile a pochissimi.

I due segni solstiziali sembrano portare le loro qualità all’eccesso, per il Cancro la tendenza alla dipendenza emotiva, per il Capricorno la reazione fredda, lucida e l’apparente insensibilità.


Clicca qui sotto e approfondisci il segno opposto e complementare del Capricorno.





Testo di Laura Giudici In corsivo e tra virgolette citazioni da Astrologia e amore di Liz Green e da Segni di Marco Pesatori.

Crediti immagini

  • Fonte PIxabay

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