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lauragiudici0

Novilunio in Ariete | 21.03.23

Aggiornamento: 31 mar 2023


‘Essere o non essere’ inizia così il monologo più famoso del teatro, testo di una potenza commovente, drammatica domanda che tocca il cuore, quando la sofferenza trafigge da parte a parte, quando tutto attorno sprofonda nella più assurda follia, nel baratro senza appigli, in quei momenti, Essere, è una sfida sovrumana, lì si vorrebbe piuttosto cedere al sonno, all’oblio, al non esserci, non sentire, non vedere, non sapere… chiudere le imposte ad ogni minimo spiraglio e sparire …

Ma la scelta dell’Ariete è sempre affermativa, è la scelta del sole che sorge ogni giorno, della primavera che risorge, nonostante la morte, l’Ariete, ha già superato il dilemma, ha scelto di ESSERE. Il Novilunio in Ariete si perfeziona il 21 marzo, giorno dopo l’Equinozio di Primavera, alle ore 22.24 al grado 0.50. Il Sole, raggiunto l’astronomico punto Gamma, o punto dell’Ariete, accelera la sua corsa energetico-luminosa e, accompagnato dalla congiunzione della Luna riparte, letteralmente da zero.


L’inizio degli inizi in questo Marzo rivoluzionario, mostra al nostro orizzonte il grado 29°della Vergine, come ad entrare razionalmente in punta di piedi, con grande attenzione, con senso dell’equilibrio, della missione mercuriale di mettere in collegamento i mondi e il compito supremo di Mercurio è quello di collegare il buio alla luce, di consegnare l’una all’altro e viceversa, ora, nel delicato momento del loro perfetto equilibrio. I quattro punti cardinali nei segni mutevoli, danno risalto al momento di passaggio, di trasformazione che favorisce il cambiamento, verso un nuovo inizio. E questo nuovo, riceve la spinta primordiale del pianeta delle pulsioni, della parte animale che irrompe senza mezzi termini, senza freno: Plutone è il grande protagonista del momento, energia nucleare, cratere in eccitazione, magma sotterraneo che fonde la terra fino a farla collassare in una voragine che si apre sotto i piedi.


Perché Plutone, il pianeta nano, dagli estremi confini del nostro sistema solare, ha simbolicamente questa capacità di sovvertire ogni certezza? Perché il suo compito è quello di aprire all’ignoto, di metterci di fronte all’immortalità, paradossalmente provocando continuamente la perdita di una parte di noi.

Plutone ci chiede di ESSERE, essere chi siamo in realtà, al netto dell’immagine ripulita o manipolata è PURA VERITA’ è tutt’uno con L’OMBRA, con l’oscurità, con la scomodità.

Plutone è voce del verbo POTERE che si attiva quando accettiamo di attraversare le lande desertiche e disperanti dell’IMPOTENZA, poiché quando arriviamo a NON AVERE PIU’ NULLA DA PERDERE allora scopriamo qual è il vero tesoro (Ploutōn deriva da Ploutos che significa ricco) ovvero ciò che non può essere distrutto, non può andare perduto, il ‘noi’ che sopravvive alla morte stessa, qualsiasi tipo di morte anche le innumerevoli che sperimentiamo in vita.


Allora ecco che l’Ariete ci insegna a recuperare l’ESSENZA, ciò che continua a voler esistere, a tornare con amore, è il nostro affermare: Sì, ho il diritto di esistere!

Ad ogni Primavera l’Ariete ci svela il mistero della RINASCITA, movimento vero, necessario, potente, ingenuo, inarrestabile. Il nuovo ora è fare i conti con l’auto legittimazione ad ESSERCI e sapere che ognuno ha il diritto ad occupare il suo UNICO POSTO nel mondo, il suo ruolo chiave nella relazione all’altro, anche quando questa semplice evidenza tanto semplice non è, quando è il confronto, la relazione stessa ad alimentare il dubbio, la frustrazione, l’impossibilità di agire e portare a compimento la piena visibilità, la realizzazione raffinata e spendibile del nostro potenziale grezzo…

Marte, il nostro braccio attivo, ‘a picco’ sul Medio Cielo, accorda l’azione efficace, alla modalità saturnina: per Essere siamo chiamati a togliere le ridondanze dell'Ego, a responsabilizzare il bambino interiore che fa i capricci e reagisce con rabbia alle sue aspettative insoddisfatte.


Con Plutone che muove il tema dai luoghi delle dipendenze emotive (4a casa) vanno trasformate le memorie di impotenza, senza demandare a nessuno, senza consegnare fuori di noi (ai genitori, ai parenti, al compagno, agli amici, al capo, al governo, alla sfortuna etc… ) la responsabilità della manifestazione del nostro potere personale. Sarebbe come pensare di poter consegnare la nostra energia atomica a qualcuno che costruirà per noi (con il rischio che gli esploda tra le mani poi!) il reattore nucleare che la renderà spendibile…

Allora la domanda che torna, urgente, in questi anni cruciali con il crollo delle certezze, nella corruzione dilagante, è che cosa di ognuno di noi può rimanere intatto e incorruttibile? E quale via scelgo, quale strada mi conduce alla mia verità: ESSERE o DOVER ESSERE?

Questo è il dilemma.

Buon Novilunio e buon inizio di Primavera!


Laura




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